Avviato da SAL l’intervento di potenziamento dell’impianto per 860mila euro

Da venerdì scorso le ruspe sono al lavoro per demolire i vecchi letti di essicamento, poi inizieranno i lavori per introdurre nuovi sistemi di trattamento e nuove strumentazioni. Oggetto dell’intervento di SAL è il depuratore di Merlino, dove sono iniziate da qualche giorno le opere di potenziamento, adeguamento e miglioria, per collegare all’impianto anche le reti fognarie delle frazioni Vaiano e Marzano e affiancare i nuovi interventi di urbanizzazione. Un progetto che richiederà circa 10 mesi di tempo e un investimento di 860mila euro per l’azienda pubblica del servizio idrico lodigiano.

Un momento del sopralluogo al cantiere di Merlino nella giornata di avvio dei lavori per il potenziamento del depuratore

 Il depuratore di Merlino risale alla fine degli anni ‘80, quando era stato progettato per servire fino a 2mila abitanti equivalenti: “Con questo intervento la capacità di trattamento verrà portata da 2mila a 3mila abitanti equivalenti – spiega Antonio Redondi, presidente di SAL –. Una volta conclusi i lavori, potranno essere dismesse le fosse Imhoff attualmente esistenti a servizio delle frazioni di Vaiano e Marzano, e il depuratore potrà farsi carico delle acque reflue provenienti dai nuovi insediamenti edilizi oltre che dei reflui civili delle cascine disseminate sul territorio comunale”.

Il termine dei lavori è previsto per marzo 2020: “Vorrei ringraziare il consiglio d’amministrazione di SAL per questa attenzione costante alle esigenze del territorio – aggiunge il sindaco di Merlino, Giovanni Fazzi -. Un impianto di depurazione efficiente oggi è indispensabile non solo per garantire la qualità dei servizi pubblici ai cittadini, ma anche per tutelare l’ambiente e avere la garanzia che le acque di scarico dei nostri centri abitati vengano trattate in modo adeguato e ripulite prima di essere immesse nei corsi d’acqua”.

Nel caso di Merlino, il depuratore immette l’acqua in uscita nella roggia Molina. Tra gli interventi previsti c’è l’implementazione della strumentazione dell’impianto, con l’ampliamento della fase di ossidazione con la realizzazione di una nuova vasca dal volume pari a quella esistente; mentre l’attuale fase di sedimentazione finale verrà potenziata con la realizzazione di un bacino di ispessimento e accumulo dei fanghi. Sarà infine introdotto un sistema di disinfezione a raggi ultravioletti, in sostituzione dell’attuale sistema con dosaggio di reagenti chimici.

Lodi, 15 maggio 2019